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Premessa
Premessa
I danni generati dalla presenza di fauna selvatica (principalmente cinghiali e lupi) costituiscono un grave problema per tutta l'area GAL.
I danni generati dalla presenza di fauna selvatica (principalmente cinghiali e lupi) costituiscono un grave problema per tutta l'area GAL.
È evidente che la minaccia permanente di questo genere di danneggiamenti naturali riduce la capacità di assicurare i percorsi di qualità nella produzione agricola e agroalimentare.
È evidente che la minaccia permanente di questo genere di danneggiamenti naturali riduce la capacità di assicurare i percorsi di qualità nella produzione agricola e agroalimentare.
Il GAL ha ritenuto, quindi, indispensabile adottare interventi specifici nella prospettiva di ridurre l'impatto a breve medio termine di tale problematica. A ciò si aggiunge il problema del controllo sanitario delle carni abbattute dall’attività venatoria che comporta una rischiosità sanitaria per l’uomo e l’ambiente.
Il GAL ha ritenuto, quindi, indispensabile adottare interventi specifici nella prospettiva di ridurre l'impatto a breve medio termine di tale problematica. A ciò si aggiunge il problema del controllo sanitario delle carni abbattute dall’attività venatoria che comporta una rischiosità sanitaria per l’uomo e l’ambiente.
Il Bando varato dal GAL intende quindi perseguire un duplice obiettivo: trasformare la minaccia legata alla presenza incontrollata degli animali selvatici in opportunità per il sistema economico locale; diminuire la conflittualità tra fauna selvatica e produzione agricola e zootecnica.
Il Bando varato dal GAL intende quindi perseguire un duplice obiettivo: trasformare la minaccia legata alla presenza incontrollata degli animali selvatici in opportunità per il sistema economico locale; diminuire la conflittualità tra fauna selvatica e produzione agricola e zootecnica.
L’attività prevista nel progetto mira a realizzare un progetto collettivo volto allo sviluppo di una filiera territoriale finalizzata a mettere in atto interventi per una corretta organizzazione del processo e nel maggiore controllo sanitario delle carni immesse sul mercato anche attraverso la certificazione delle stesse e la creazione di un marchio di garanzia di provenienza delle carni.
L’attività prevista nel progetto mira a realizzare un progetto collettivo volto allo sviluppo di una filiera territoriale finalizzata a mettere in atto interventi per una corretta organizzazione del processo e nel maggiore controllo sanitario delle carni immesse sul mercato anche attraverso la certificazione delle stesse e la creazione di un marchio di garanzia di provenienza delle carni.
La realizzazione del progetto in sé stesso è una azione di rilievo per impegni agro-climatici ambientali proponendosi di creare armonia sul territorio. Gestione del territorio infatti vuol dire conoscere e rispettare le coltivazioni, vuol dire proteggere l'agricoltura, vuol dire incentivare e proteggere la naturale proliferazione di selvaggina, preservarne la convivenza ed il rapporto fra le specie. Solo riuscendo a capire ed ottenere il delicato equilibrio e la perfetta armonia fra tutti questi elementi è possibile parlare di “gestione del territorio”, per l’Alto Molise è priorità assoluta.
La realizzazione del progetto in sé stesso è una azione di rilievo per impegni agro-climatici ambientali proponendosi di creare armonia sul territorio. Gestione del territorio infatti vuol dire conoscere e rispettare le coltivazioni, vuol dire proteggere l'agricoltura, vuol dire incentivare e proteggere la naturale proliferazione di selvaggina, preservarne la convivenza ed il rapporto fra le specie. Solo riuscendo a capire ed ottenere il delicato equilibrio e la perfetta armonia fra tutti questi elementi è possibile parlare di “gestione del territorio”, per l’Alto Molise è priorità assoluta.
Gli investimenti previsti sono quindi adeguati al raggiungimento di tali obiettivi proponendosi, nel tentativo di trasformare un problema in una risorsa, di favorire questa armonia.
Gli investimenti previsti sono quindi adeguati al raggiungimento di tali obiettivi proponendosi, nel tentativo di trasformare un problema in una risorsa, di favorire questa armonia.
Obiettivi
Obiettivi
La Regione Molise è dotata di un Piano integrato della Fauna Selvatica (PFIS) approvato con Decreto del Commissario ad Acta n. 38 del 15.06.2016 avente lo scopo di controllare e programmare le attività connesse alla Fauna selvatica, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio zootecnico domestico, la conservazione dell’ambiente e della Fauna selvatica e di garantire la tutela e la salute dei consumatori.
La Regione Molise è dotata di un Piano integrato della Fauna Selvatica (PFIS) approvato con Decreto del Commissario ad Acta n. 38 del 15.06.2016 avente lo scopo di controllare e programmare le attività connesse alla Fauna selvatica, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio zootecnico domestico, la conservazione dell’ambiente e della Fauna selvatica e di garantire la tutela e la salute dei consumatori.
Successivamente con Decreto del Presidente della Regione Molise (Commissario ad Acta) n. 34 del 12.06.2017 il Piano integrato della Fauna Selvatica (PFIS) è stato integrato con l’argomento “Trattamento, utilizzazione e commercializzazione di carni di selvaggina selvatica abbattuta in attività venatoria e nel corso di limitazione dei piani di limitazione e controllo”.
Successivamente con Decreto del Presidente della Regione Molise (Commissario ad Acta) n. 34 del 12.06.2017 il Piano integrato della Fauna Selvatica (PFIS) è stato integrato con l’argomento “Trattamento, utilizzazione e commercializzazione di carni di selvaggina selvatica abbattuta in attività venatoria e nel corso di limitazione dei piani di limitazione e controllo”.
Oltre al forte contenimento e riduzione numerica della popolazione di cinghiali nella Regione Molise, l’azione promossa dal GAL ALTO MOLISE si propone di avviare una filiera controllata e tracciata in ogni fase delle carni di ungulati selvatici. Tale approccio garantirà un notevole vantaggio economico, per gli operatori del settore, per le Associazioni locali, per le ATC, per i Comuni rientranti nel GAL ALTO MOLISE, creando un ulteriore ed importante valore aggiunto per tutto il territorio in un’ottica di sinergica e fattiva collaborazione, nell’interesse della tutela della salute pubblica, per lo sviluppo turistico ed economico locale, tramite la commercializzazione delle carni e lo sviluppo di un marchio locale legato al territorio di origine. Si favorirà, in tal modo, lo sviluppo locale dell’area, tramite l’istituzione di Marchi di Qualità certificata legati al territorio.
Oltre al forte contenimento e riduzione numerica della popolazione di cinghiali nella Regione Molise, l’azione promossa dal GAL ALTO MOLISE si propone di avviare una filiera controllata e tracciata in ogni fase delle carni di ungulati selvatici. Tale approccio garantirà un notevole vantaggio economico, per gli operatori del settore, per le Associazioni locali, per le ATC, per i Comuni rientranti nel GAL ALTO MOLISE, creando un ulteriore ed importante valore aggiunto per tutto il territorio in un’ottica di sinergica e fattiva collaborazione, nell’interesse della tutela della salute pubblica, per lo sviluppo turistico ed economico locale, tramite la commercializzazione delle carni e lo sviluppo di un marchio locale legato al territorio di origine. Si favorirà, in tal modo, lo sviluppo locale dell’area, tramite l’istituzione di Marchi di Qualità certificata legati al territorio.
Studi propedeutici
Studi propedeutici
La Fauna Selvatica cacciabile, indicata dalla legge quadro 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, è una risorsa pubblica e sostenibile. Per le Aree Interne del nostro paese può essere un elemento chiave a far sì che quei territori riacquistino un’identità più forte.
La Fauna Selvatica cacciabile, indicata dalla legge quadro 157/92 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, è una risorsa pubblica e sostenibile. Per le Aree Interne del nostro paese può essere un elemento chiave a far sì che quei territori riacquistino un’identità più forte.
L’abbandono del territorio agro-silvo-pastorale, dovuto ad un rilevante spopolamento e le politiche nazionali degli anni 80/90 incentrate verso i grandi centri e le città metropolitane, hanno causato sempre più un isolamento e una carenza di strutture, riducendo sempre più lo sviluppo di queste aree a piccoli borghi, spesso “fantasma”.
L’abbandono del territorio agro-silvo-pastorale, dovuto ad un rilevante spopolamento e le politiche nazionali degli anni 80/90 incentrate verso i grandi centri e le città metropolitane, hanno causato sempre più un isolamento e una carenza di strutture, riducendo sempre più lo sviluppo di queste aree a piccoli borghi, spesso “fantasma”.
In questo contesto la realizzazione di una filiera controllata e sviluppata in queste aree, corredata da un marchio che ne certifichi la provenienza ed una serie di parametri qualitativi e quantitativi, non può solo che portare benefici di pregiate caratteristiche che questi territori possono offrire alla collettività.
In questo contesto la realizzazione di una filiera controllata e sviluppata in queste aree, corredata da un marchio che ne certifichi la provenienza ed una serie di parametri qualitativi e quantitativi, non può solo che portare benefici di pregiate caratteristiche che questi territori possono offrire alla collettività.
Per l’avvio e la realizzazione di questi processi di sviluppo rurale è essenziale effettuare a monte uno studio di fattibilità, che risponda a queste domande:
Per l’avvio e la realizzazione di questi processi di sviluppo rurale è essenziale effettuare a monte uno studio di fattibilità, che risponda a queste domande:
1) Qual è il prodotto territoriale a disposizione, in questo caso la selvaggina disponibile cacciabile?
1) Qual è il prodotto territoriale a disposizione, in questo caso la selvaggina disponibile cacciabile?
2) Come reperirla e chi è disposto a cederla?
2) Come reperirla e chi è disposto a cederla?
3) Quali sono le quantità a disposizione della Filiera?
3) Quali sono le quantità a disposizione della Filiera?
Per rispondere a queste domande bisogna avviare un processo d’analisi partecipativa ed adattiva sul territorio del Gal Alto Molise (Istituzioni, Consorzio, Ambito Territoriale di Caccia, Cacciatori, Agricoltori).
Per rispondere a queste domande bisogna avviare un processo d’analisi partecipativa ed adattiva sul territorio del Gal Alto Molise (Istituzioni, Consorzio, Ambito Territoriale di Caccia, Cacciatori, Agricoltori).
Miglioramento della qualità e sicurezza del prodotto alimentare - Prerequisiti per l’immissione in commercio delle carni di selvaggina cacciata
Miglioramento della qualità e sicurezza del prodotto alimentare - Prerequisiti per l’immissione in commercio delle carni di selvaggina cacciata
Verrà realizzato uno Studio per la corretta organizzazione del processo per un maggior controllo sanitario delle carni
Verrà realizzato uno Studio per la corretta organizzazione del processo per un maggior controllo sanitario delle carni
Il marchio collettivo
Il marchio collettivo
La realizzazione del progetto tende alla realizzazione di un “marchio collettivo” che possa definire i prodotti provenienti dalla filiera della selvaggina, e specificatamente della carne di cinghiale, proveniente dall’Alto Molise.
La realizzazione del progetto tende alla realizzazione di un “marchio collettivo” che possa definire i prodotti provenienti dalla filiera della selvaggina, e specificatamente della carne di cinghiale, proveniente dall’Alto Molise.
Si valuterà nel corso del progetto come contraddistinguere altre filiere riferenti al Molise o all’Appennino.
Si valuterà nel corso del progetto come contraddistinguere altre filiere riferenti al Molise o all’Appennino.
Disseminazione del progetto
Disseminazione del progetto
Il capofila assume l’impegno specifico a diffondere le attività progettuali e i risultati del progetto con le modalità qui indicate.
Il capofila assume l’impegno specifico a diffondere le attività progettuali e i risultati del progetto con le modalità qui indicate.
Tutte le attività e i materiali saranno resi disponibili on-line sul portale web del progetto allestito nel dominio dello stesso capofila, che sarà realizzato nella fase iniziale delle attività e mantenuto per almeno cinque anni dopo il termine del progetto.
Tutte le attività e i materiali saranno resi disponibili on-line sul portale web del progetto allestito nel dominio dello stesso capofila, che sarà realizzato nella fase iniziale delle attività e mantenuto per almeno cinque anni dopo il termine del progetto.
Al fine della maggior diffusione delle attività e dei risultati progettuali si procederà anche a far circolare quanto pubblicato sul sito anche sui maggiori social network (Facebook, Linkedin, Twitter, ecc.).
Al fine della maggior diffusione delle attività e dei risultati progettuali si procederà anche a far circolare quanto pubblicato sul sito anche sui maggiori social network (Facebook, Linkedin, Twitter, ecc.).
Durante la realizzazione del progetto saranno realizzati workshop con gli operatori e con gli altri stakeholders tendenti a coinvolgere il maggior numero possibile di potenziali interessati alle attività progettuali. Saranno quindi realizzati almeno n° 3 incontri workshop e n° 1 convegno finale a rilevanza pubblica, di presentazione dei risultati del progetto.
Durante la realizzazione del progetto saranno realizzati workshop con gli operatori e con gli altri stakeholders tendenti a coinvolgere il maggior numero possibile di potenziali interessati alle attività progettuali. Saranno quindi realizzati almeno n° 3 incontri workshop e n° 1 convegno finale a rilevanza pubblica, di presentazione dei risultati del progetto.
Durante tutta la durata del progetto sarà prodotta una newsletter con cadenza almeno trimestrale, e quindi in almeno n° 4 numeri,
Durante tutta la durata del progetto sarà prodotta una newsletter con cadenza almeno trimestrale, e quindi in almeno n° 4 numeri,
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